Consigli Utili

Valutazione delle Capacità

uitsNon è facile valutare obiettivamente le proprie capacità. L’egoismo, l’orgoglio, la superbia, l’eccessiva modestia, l’ecces­siva bontà e tanti altri sentimenti buoni e cattivi che concorrono in misura diversa a formare il carattere dell’individuo, inducono quasi sempre in errore nella valutazione delle proprie capacità. Pertanto, a seconda del carattere, ciascuno è portato a:

–      valutarsi obiettivamente;

–      sottovalutarsi;

–      sopravalutarsi.

Pochissimi appartengono alla prima categoria, scarsi alla seconda e molti alla terza. Di conseguenza, chi per difetto chi per eccesso, quasi tutti errano nello stimare le proprie capacità.

Per lo sportivo la valutazione può essere effettuata con una certa esattezza da una seconda persona che lo abbia seguito da vicino negli allenamenti, che ne conosca bene il carattere, le doti naturali e quelle acquisite con la preparazione; questa persona non può essere che l’allenatore. Pertanto, il tiratore che ha la fortuna di avere un allenatore a sua disposizione, farà bene ad ascoltare il suo parere prima di valutare le proprie capacità e le proprie possibilità di migliorare il rendimento.

Sostanze Stimolanti

uitsL’uso di qualsiasi sostanza stimolante o tranquillante, la cui azione possa essere nociva all’organismo o, comunque, possa apportare un turbamento alle condizioni fisiche normali della persona, è assolutamente sconsigliabile.

Sappiamo che l’uso di tali sostanze, anche se proibito, in alcune specialità di sport, ove la gara è di breve durata, po­trebbe dare qualche mero vantaggio all’atleta, sebbene a spese della sua salute. Ma nel tiro a segno, ove le gare durano gene­ralmente due ore e mezza ed in alcune categorie di tiro anche oltre cinque ore consecutive, l’azione di qualsiasi  sostanza, atta a modificare lo stato normale dell’individuo, non può essere che nociva sia all’organismo del tiratore che al risultato della gara. Infatti, sarebbe molto difficile, se non impossibile, trovare una sostanza che possa mantenere le condizioni fisiche della persona modificate in modo costante per tanto tempo.

Siamo del parere che per conquistare una vittoria occorre spesso affrontare molti sacrifici ma mai usare mezzi che pos­sano pregiudicare, anche minimamente, la nostra salute.

Preparazione al Tiro

uitsLa preparazione al tiro deve essere effettuata anch’essa con metodo e serietà. Non possiamo suggerire un programma di allenamento, neppure di massima, perché le condizioni dei tiratori sono troppo diverse tra di loro e, pertanto, il program­ma deve essere strettamente personale, compilato in base alle necessità e possibilità di ciascuno. Tuttavia riteniamo che esso sia necessario e che ogni tiratore debba compilarlo ed osser­varlo rigorosamente.

Sarebbe assurdo pensare che tutti i tiratori abbiano la possibilità di dedicare molte ore del giorno allo sport. Purtroppo la maggior parte di essi sono oberati da impegni professionali e di lavoro che consentono solo raramente di disporre di qualche ritaglio di tempo. Ma anche i tiratori che si trovano in queste condizioni devono compilare ugualmente il programma di pre­parazione adeguandolo a tali ritagli di tempo.

Il programma, integrato con quello degli esercizi ginnici, deve prevedere le modalità degli allenamenti, sia per quelli in bianco (esercizi di puntamento e di scatto) che per quelli a fuoco del tiratore. Deve prevedere, a seconda della disponibi­lità di tempo, una o più serie o l’intero campionato del numero dei colpi generalmente previsti per la gara.

Se il tiratore ha larga disponibilità di tempo e di denaro, può improntare il suo programma soltanto sugli allenamenti a fuoco; se invece non dispone né dell’uno né dell’altro, il suo programma di allenamento a fuoco può essere integrato con quello in bianco effettuato in casa sfruttando i brevi ritagli di tempo.

Per una buona preparazione sono sufficienti anche due soli campionati a fuoco alla settimana, integrati con altrettanti cam­pionati in bianco.

Non è consigliabile, neppure per coloro che ne avessero la possibilità, di effettuare, come limite massimo, più di un cam­pionato a fuoco al giorno. Possono costituire eccezione i tira­tori di pistola automatica; trattandosi di tiro celere. Pertanto, nella compilazione dei programmi di allenamento è da tener presente che non è la grande disponibilità di mezzi e di tempo che può giovare molto, bensì il modo in cui l’allenamento viene effettuato. Recarsi al poligono di tiro per sparare disordinatamente dalla mattina alla sera, senza alcuna razionalità, può servire soltanto a preparare, inoltre scarsamente, le parti mec­caniche del nostro corpo ma non la nostra mente.

E’ necessario, infatti, che insieme alla preparazione fisica e tecnica al tiro venga compiuta anche quella psichica. Pertanto, il tiratore in allenamento sullo stato di tiro deve sentirsi impe­gnato più di quanto lo sia in gara, cercando di ricreare, sia pure mentalmente, la stessa atmosfera di una grande competizione ove egli figuri come attore principale della manifestazione; deve immaginare che dietro di sé vi siano centinaia di persone ad osservarlo e molti tifosi a seguire la sua gara e controllare i risultati.

Egli deve eseguire il tiro in questo clima immaginario, rispettando rigorosamente le regole di gara e sparando esatta­mente, entro il tempo prescritto, le serie programmate, senza un colpo in più né in meno; quando il risultato non è di sua soddisfazione deve resistere alla tentazione di ripetere il tiro. In gara non è consentito di ripetere le serie peggiori, e ciò non deve avvenire neanche in allenamento. L’amarezza di una serie scadente deve indurre a riflettere sugli errori commessi, perché non si ripetano nei prossimi allenamenti.

Per una buona preparazione sarebbe preferibile che l’atmo­sfera descritta invece di essere immaginaria fosse reale, pur se ciò raramente è possibile. Il tiratore, comunque, deve sapere che durante l’allenamento, oltre l’apparato muscolare, occorre pre­parare anche il sistema nervoso e la mente, perciò le condizioni ambientali, di luce e atmosferiche, è bene che non siano sempre le migliori. Deve evitare, per quanto possibile, di effettuare alle­namenti a fuoco da solo e in ambiente ovattato.

Anche per gli allenamenti in bianco occorre immaginare Io stesso clima di gara ed eseguire rigorosamente il numero di scatti dell’arma previsti dal programma di preparazione, regi­strando regolarmente i punti che il tiratore presume di avere ottenuto. Tali punti devono poi essere confrontati con quelli conseguiti realmente nelle esercitazioni a fuoco al poligono, per stabilire se la valutazione presunta è stata più o meno esatta.

Soltanto cosi il tiratore riuscirà a prepararsi, oltre che fisi­camente, anche psicologicamente ed effettuerà la gara con mag­giore sicurezza, ottenendo gli stessi risultati che generalmente ottiene in allenamento.

Preparazione Fisica

uitsPremettiamo che al tiratore necessita effettuare esercizi che mirano a rafforzare i vari muscoli del corpo, con particolare ri­guardo a quelli interessanti la specifica attività del tiratore stes­so. Pertanto, prenderemo in considerazione i principali esercizi di preatletismo generale e di potenziamento dei muscoli più adat­ti al tiratore.

 

  1. a) Ricordiamo che la preparazione fisica è una delle maggio­ri componenti che concorrono alla formazione del tiratore.

Il tiratore, per ottenere costantemente risultati di alto livello, nel corso della stagione agonistica, deve raggiungere e conser­vare, oltre che un alto grado di preparazione tecnica, una ottima condizione fisica.

L’ottimo stato fisico si acquista con una adeguata prepara­zione durante il periodo invernale e si conserva per tutta la sta­gione agonistica.

Alla chiusura dell’attività agonistica, dopo un breve periodo di riposo che normalmente può essere fatto alla fine di ottobre, si inizia, con i primi di novembre, il ciclo di preparazione fisica, con almeno tre sedute settimanali e lo si continua fino a metà o tutto il mese di gennaio. In questo periodo non va trascurata la preparazione tecnica al tiro ma alternata o svolta prima di ogni seduta atletica. La preparazione tecnica si baserà principalmente sul perfezionamento delle posizioni, sugli esercizi di puntamento e di scatto.

Con la fine di gennaio la preparazione atletica verrà ridotta per lasciare più tempo alla preparazione al tiro vera e propria al poligono, ma non deve essere mai abbandonata completamente. Le sedute possono essere due settimanali alternate agli esercizi di tiro o svolte dopo. Sarebbe un grave errore, iniziati gli allenamenti di tiro al poligono, interrompere la preparazione fi­sica; essa va opportunamente ridotta ma continuata se si vuole conservare il livello raggiunto.

  1. b) Preatletismo generale. L’esercizio più importante di prea­tletismo generale, sia per i tiratori di carabina che per quelli di pistola, è la corsa. La corsa è un’attività che mette in azione tutti i gruppi muscolari e soprattutto i due grandi apparati: respiratorio e cardiovascolare; essa contribuisce a migliorare le doti di resistenza generale, le quali sono indispensabili per poter sostenere il pesante ed impegnativo lavoro al poligono di tiro durante una gara.

La corsa va fatta in scioltezza con ritmo blando, moderato, alternata da tratti di marcia; le lunghezze delle frazioni di corsa, fissate in base alle capacità individuali ed al grado di prepara­zione; i tratti di marcia compiuti eseguendo esercizi di respira­zione per consentire il recupero.

Per i tiratori che risiedono in località di montagna, molto uti­li risultano gli esercizi di marcia in salita con andatura moderata­mente crescente. Per quelli che risiedono in località marittime o, comunque, dispongono di piscine, molto utili sono gli esercizi di nuoto con percorsi a velocità crescente.

Con il progredire della preparazione, le frazioni di corsa de­vono essere progressivamente aumentate, mentre devono essere ridotti i tratti di marcia. Successivamente, quando si è raggiunta una buona preparazione, correre a ritmo più elevato ed ininterrot­tamente per qualche decina di minuti.

Stato D’animo

uitsLo stato d’animo del tiratore, durante la gara, deve essere tale da permettergli di compiere le varie operazioni inerenti alla partenza del colpo sempre con grande riflessione; egli, pertanto, deve rimanere sereno. La depressione, originata da dispiaceri di vario genere e lo stato euforico, causato altrettanto da fattori diversi, sono ambedue nocivi al tiratore, il quale deve evitare di presentarsi ad una gara in tali condizioni psicologiche estreme.

Il tiratore sullo stallo di tiro deve possedere uno stato d’animo equilibrato, deve essere tranquillo, con la mente concentrata interamente sul tiro. Per realizzare queste condizioni egli deve cercare, per quanto possibile, di non esporsi, nell’imminenza di una gara, ad eventi che possano turbarlo. Se, malgrado tutto, indipendentemente dalla propria volontà, fatti ed avvenimenti dovessero venire ad alterare ugualmente il suo stato d’animo, egli deve reagire tenacemente per evitare di affrontare la gara con un ulteriore fattore negativo.